Storia di volti e di gesti: il gruppo di statue di Vicopisano

Un nuovo post della serie Racconti d’Arte dedicata ai bambini.
Se vuoi sapere nel dettaglio di cosa si tratta ed essere sicuro di leggere l’articolo nel modo migliore, ti consiglio di seguire le semplici istruzioni che ho raccolto qui.

Vuoi ascoltare la storia anziché leggerla? Ecco qua il podcast con la mia voce narrante (non scordarti di seguirla con le immagini sotto gli occhi). Puoi ascoltare il podcast anche su Spotify e su iTunes.

 

 

Un gruppo di statue davvero singolare: sette personaggi riuniti insieme come su un palcoscenico per raccontare una storia. Eccola.

Deposizione dalla croce, Vicopisano

Deposizione dalla croce, sec. XIII, Vicopisano, Pieve di Santa Maria – By Mongolo1984Own work, CC BY-SA 3.0, Link

Questa è la storia di un uomo, talmente famosa che probabilmente l’avrai già sentita. Quasi certamente però non l’hai mai vista così. Guarda: l’uomo in questione si trova al centro della scena ed è in una posizione parecchio scomoda, ricurvo su un fianco come ci insegnano a fare a ginnastica. Sembra però che si sia sporto un po’ troppo e se non ci fosse quel signore con la barba a sorreggerlo, probabilmente cadrebbe.

Ti presento Gesù e i suoi amici

Cosa stanno facendo tutte queste figure sulla scena: ecco l’antefatto.

Se cadesse, in realtà non si farebbe male perché in questo momento non può sentire nulla, è morto. Ma tranquillo, questa storia va a finire bene; infatti Gesù, questo è il suo nome, non resta morto a lungo, tempo tre giorni e risorge in barba a chi lo aveva combinato in questo modo. E quale modo? Dirai tu se già non lo sai. Vedi quella croce che sta dietro a Gesù? Lì è stato inchiodato dai suoi aguzzini per i piedi e per le braccia, e sulla croce è morto circondato dai suoi cari che, come potrai ben immaginare, non facevano che piangere.

La scena che vedi adesso è proprio successiva alla sua morte: il signore con la barba, Giuseppe di Arimatea, sta provvedendo a raccogliere il corpo di Gesù dalla croce per dargli una degna sepoltura, cioè stenderlo in una tomba scavata nella roccia. Giuseppe ha pensato bene di avvicinare una piccola scala o scaleo vicino alla croce per essere più sicuro e lo troviamo infatti piuttosto stabile mentre con un braccio è pronto a ricevere il peso del corpo di Gesù che cadrà non appena Nicodemo, l’altro signore sulla destra, avrà finito di togliere l’ultimo chiodo.

Particolare di Nicodemo

Nicodemo alle prese con le sue tenaglie – Foto di Mongolo1984, CC BY-SA 3.0, File originale qui

Nicodemo equilibrista e ginnasta

Tra oggetti invisibili e colori scomparsi, ti svelo qualche segreto sul gruppo di statue.

Guarda come è concentrato Nicodemo! Con la sua bella cuffietta sulla testa tiene in mano un paio di tenaglie con cui estrarre l’ultimo chiodo dalla croce. A me sembra anche un po’ buffo perché ha studiato la posizione più comoda per arrivare ai piedi di Gesù: piede destro sopra un rialzo e piede sinistro indietro con entrambe le ginocchia piegate. Guardalo bene e prova un po’ a metterti tu in questa posa. Ti sembra davvero comoda? Mi sembra proprio che sotto il ginocchio sinistro manchi qualcosa, cioè un piano d’appoggio che renda la posizione ragionevole.

Che manca qualcosa del resto lo avevi già capito probabilmente da solo: non soltanto un appoggio per Nicodemo, ma anche, per esempio, un po’ di colore. I personaggi sono tutti di legno e color del legno, se però guardi bene la figura di Gesù noterai che la sua pelle è dipinta e anche il panno intorno ai suoi fianchi è blu scuro. Cosa può essere successo?
Queste statue hanno all’incirca 800 anni e in tutto questo tempo è più che normale che si siano scolorite o che alcune loro parti si siano rotte, non trovi? Prova a immaginare come potevano essere appena sono state create, chissà di che colore erano le vesti di Giuseppe e Nicodemo (e soprattutto la sua cuffietta!).

E la grande coppa ai piedi della croce che assomiglia a quella che ha vinto tuo zio all’ultimo torneo di tennis? Non è una coppa ma un calice che Giuseppe di Arimatea ha posato lì per raccogliere il sangue di Gesù. È conosciuto grazie ad alcune leggende con il nome di Sacro Graal, tutta un’altra storia.

Particolare di Maria

Maria addolorata – Foto di Mongolo1984

Particolare di San Giovanni

San Giovanni dolente – Foto di Mongolo1984

Maria e Giovanni

Ecco gli ultimi protagonisti della scena: la mamma e il grande amico di Gesù.

Restano ad attenderci le due figure a sinistra e a destra, che stanno facendo la stessa cosa degli angioletti con le braccia tese in alto: si disperano. La persona a sinistra è Maria, la mamma di Gesù, ed è proprio disperata: si tiene il volto con la mano sinistra e piange, piange, piange. Come la persona sulla destra, perfettamente simmetrica: si chiama Giovanni ed è uno dei giovani amici di Gesù, così giovane che non ha ancora la barba. Tiene in mano una tavoletta di legno che un tempo era un libro, per informarci che in futuro scriverà un vangelo ed altri libri ed infatti è conosciuto come San Giovanni Evangelista.

Pieve di Santa Maria

La pieve di Santa Maria a Vicopisano – Foto di Davide Papalini, CC BY-SA 3.0, File originale

Sette personaggi per una piccola chiesa

Dove puoi trovare il gruppo scultoreo e perché così tante statue per un’unica scena.

Se sei mai entrato nella pieve di Vicopisano in provincia di Pisa, forse l’immagine di questo gruppo scultoreo ti è un po’ familiare. La pieve di Santa Maria è una graziosa chiesetta con un grande prato: se ci entri dentro, la prima cosa che devi fare è abituare i tuoi occhi all’oscurità, perché come tutte le chiese romaniche è un luogo piuttosto buio. Una volta ambientato, vedrai davanti a te, proprio in fondo alla chiesa, tutte queste figure grandi quanto persone vere raggruppate come sul palcoscenico di un teatro, come ti dicevo prima. È piuttosto suggestivo! Pensa all’impressione che poteva fare tanto tempo fa, quando le persone entravano in chiesa davvero spesso e pregavano continuamente ai piedi della croce.

Prova a immaginare questo gruppo di statue come se fossero attori che recitano un’unica scena e così ti sembrerà davvero di entrare a teatro piuttosto che in una piccola chiesa. Era proprio questo il senso: impressionare i fedeli come di fronte a un episodio di uomini in carne ed ossa.

Se abiti vicino a Vicopisano, prova ad entrare nella pieve e dimmi che te ne pare. Al suo interno sono conservati altri piccoli gioielli come questo, prova a scovarli! Se invece abiti lontano, segnati questa tappa per il tuo prossimo viaggio in Toscana ;-)


Per l’adulto che legge
Il gruppo scultoreo di Vicopisano è dei primi decenni del Duecento ed è considerata una delle rare sacre rappresentazioni di età medievale, affine all’esempio conservato a Volterra, che ancora presenta la cromia originale (davvero sorprendente ma dalle espressioni molto più misurate rispetto a Vicopisano).
Puoi leggere alcune brevi notizie sul portale turistico di Vicopisano e se sei curioso puoi anche consultare il bel catalogo della mostra “Sacre Passioni” che nel 2000 riunì al Museo di San Matteo a Pisa oltre 100 sculture lignee di area pisana, tra cui il nostro gruppo. Troverai anche un sintetico saggio introduttivo di Dario Fo: molto bene ci fa notare che queste statue a grandezza naturale sono così realistiche da trasmetterci una forte drammaticità, aspetto raro per coeve rappresentazioni artistiche. Proprio per questo ci ricordano piuttosto le grandi statue utilizzate durante le rappresentazioni teatrali note col nome di Misteri.

6 commenti per “Storia di volti e di gesti: il gruppo di statue di Vicopisano

  • Molto bella questa idea di “raccontare ” ai bambini delle opere d’arte. Se fai qualcosa su opere di Massa e dintorni fammi sapere. Cmq se farò gite nel Pisano ne terrò sicuramente conto.
    Grazie per la tua generosità
    Lucia

    • Ciao Lucia e grazie! Sei molto generosa con il tuo commento :) Massa è lì che attende per tante cose…prima o poi mi farò venire qualche idea, anche se per il medioevo bisogna spostarsi in provincia. Farò lo “sforzo” di arrivare all’età moderna :) Un saluto e buon riposo!

  • Tutto molto interessante e superstimolante!
    Mi piace questa misura che hai nel raccontare e questo doppio canale comunicativo bimbi/genitori. Utilissime le note per gli adulti con le fonti.
    Grazie!

  • Grazie Sara!
    Io ed Ettore l’abbiamo ascoltato come sempre con piacere.
    La prossima volta che andremo a Vicopisano faremo una visita alla Pieve.
    Grazie ancora.
    Silvia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.